Comunicato stampa del 28.10.2025

Le libere professioni richiedono più posti di formazione e tariffe migliori

Per la prima volta uno studio mette in evidenza quanto la carenza di personale qualificato colpisca le libere professioni: circa il 70% delle persone attive in qualità di medici, architetti, fisioterapisti, notai, ingegneri e consulenti di carriera considera la mancanza di risorse umane un problema centrale nel proprio settore professionale. Ciò ha ripercussioni anche sui clienti e sui pazienti: dove manca il personale, si verificano tempi di attesa più lunghi o addirittura si giunge fino al rifiuto di appuntamenti o servizi. Un altro fattore determinante è il fatto che per i neolaureati il lavoro in proprio ha perso molto del suo fascino. Ora l'associazione chiede l'adozione di misure concrete, come l'aumento del numero di posti di formazione nel settore sanitario e tecnico e tariffe più elevate, in particolare per medici di famiglia, pediatri, fisioterapisti, psicologi, chiropratici e logopedisti che esercitano la libera professione.

 

Berna, 28 ottobre 2025 – La carenza di personale qualificato nelle libere professioni è stata finora ignorata a causa della particolare forma di attività lavorativa. I liberi professionisti svolgono funzioni fondamentali e offrono servizi di base alla popolazione (in particolare medici, avvocati, psicologi, fisioterapisti o chiropratici, ingegneri o architetti o consulenti di carriera, ecc.). Mentre in altri settori si profila un allentamento della situazione, secondo le previsioni la carenza di personale qualificato nelle libere professioni non diminuirà.

 

Uno studio scientifico dimostra per la prima volta che la carenza di personale qualificato è il problema centrale delle risorse nelle libere professioni: oltre il 70% dei professionisti lo considera una sfida importante. Su incarico dell'Associazione svizzera delle libere professioni (ASLP), l'istituto di ricerca BSS Volkswirtschaftliche Beratung AG ha valutato 3655 risposte di membri di queste professioni tra la fine di aprile e l'inizio di giugno 2025. Secondo le previsioni, la domanda non diminuirà, ma nel migliore dei casi si stabilizzerà ad un livello elevato. Oltre la metà dei posti vacanti nelle libere professioni rimane scoperta per oltre 6 mesi. Secondo studi precedenti, la durata media dei posti vacanti nell'economia svizzera era di 43 giorni. Oggi, a causa della carenza di personale, nelle libere professioni sono comuni settimane lavorative di 50 ore.

Uno dei motivi della carenza di personale qualificato potrebbe essere anche il fatto che, secondo lo studio, il lavoro indipendente come forma di occupazione è sotto pressione. Per i giovani che entrano nel mondo del lavoro, sta perdendo notevolmente di importanza. Gli studenti delle facoltà corrispondenti non vedono il lavoro in proprio come un ideale. L'autonomia professionale è vista in modo positivo, ma solo se le condizioni quadro sono adeguate.

 

Conseguenze drastiche per i liberi professionisti, ma anche per i loro clienti o pazienti

Lo stress e i colli di bottiglia nella messa a disposizione dei servizi sono in aumento: in questi settori professionali il carico di lavoro è elevato e comporta stress. Inoltre, tra le conseguenze della carenza di personale qualificato si citano tempi di attesa più lunghi per i clienti e i pazienti, e talvolta addirittura il rifiuto di appuntamenti o servizi. A ciò si aggiungono le preoccupazioni relative alla successione per studi medici e legali. Le ragioni della carenza di personale qualificato sono molteplici: i membri vedono le cause principalmente nel crescente divario salariale rispetto a posizioni comparabili nell’amministrazione pubblica e nell'elevato carico amministrativo. Non è per conto un tema la qualità delle persone formate.

L'associazione chiede ora misure contro la carenza di personale qualificato: tra le altre cose si rivendica l'aumento di posti di formazione nel settore sanitario e tecnico e tariffe più elevate, in particolare per medici di base, pediatri, fisioterapisti, psicologi, chiropratici e logopedisti. Inoltre, sono necessari onorari equi per gli studi di architettura e ingegneria. Non da ultimo, la formazione nelle discipline pertinenti dovrebbe preparare adeguatamente alla possibile attività in proprio.

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Per domande

Marco Taddei, Segretario ASLP (+41 79 776 80 67)

 

 

 

Comunicato stampa del 2.11.2023

Le libere professioni chiedono meno burocrazia

I risultati del nuovo studio della BASS confermano una situazione problematica: più della metà dei lavoratori attivi nelle libere professioni, come medici, architetti, fisioterapisti, notai, ingegneri e gestori patrimoniali, soffre per i compiti amministrativi imposti loro dallo Stato. Il “Büro für arbeits- und sozialpolitische Studien” BASS ha quantificato questo onere nelle libere professioni per conto dell'Associazione svizzera delle libere professioni (ASLP) in quasi 100 aziende: oggi, gli interessati spendono già fino a un giorno intero per settimana lavorativa solo per queste attività. Ora l'associazione chiede una riduzione della burocrazia.

Gli interessati percepiscono l'onere degli oneri amministrativi nelle libere professioni come forte o molto forte. Inoltre, costatano anche un aumento degli oneri amministrativi specifici del settore. Questi sono causati da prescrizioni e regolamentazioni dello Stato.

 

In termini di contenuto, il focus è sui diversi oneri specifici del settore, a seconda dell'area delle libere professioni:

  • Gli intervistati dell'area della sanità e dei servizi sociali hanno citato come il più importante onere amministrativo aggiuntivo soprattutto i rapporti amministrativi con le assicurazioni malattia (richieste, rifiuto di fatture, ecc.) e il carico di lavoro legato alle richieste e ai rapporti per l'approvazione dei costi.
  • I notai considerano un problema concreto il trattamento dei dati elettronici dei clienti, soprattutto per la fatturazione e la conformità ai requisiti dei controlli delle autorità.
  • Per i gestori patrimoniali e le banche private, a causare lavoro aggiuntivo sono i nuovi obblighi di monitoraggio dei clienti in base alle nuove norme della legge sui servizi finanziari LSerFi.
  • Infine, per gli architetti e gli ingegneri, è aumentato l'impegno richiesto per le gare d'appalto pubbliche e lo sforzo di pianificazione per le procedure di concessione di licenze edilizie.

 

Danni alla competitività e all'economia nazionale

Il carico di lavoro causato dagli oneri e dalle normative riduce il tempo disponibile per il lavoro qualificato dei professionisti - nel settore sanitario, ad esempio, per la cura dei pazienti. O nel caso dei gestori patrimoniali, per la gestione del portafoglio per i clienti. Oltre all'inefficienza e al calo della qualità, gli oneri burocratici aumentano anche la carenza di lavoratori qualificati. Molte aziende del settore delle libere professioni sono anche PMI e, in quanto piccole imprese, sono colpite in modo più che proporzionale dal problema. Il membro del Consiglio degli Stati Pirmin Bischof, presidente del ASLP, afferma: «Le libere professioni chiedono meno burocrazia, anche quando i costi di questi compiti amministrativi possono essere scaricati sul cliente». Su richiesta del Parlamento, il Consiglio Federale ha presentato una proposta per contrastare la crescente regolamentazione. L’Associazione svizzera delle libere professioni sostiene le richieste e quindi anche la nuova legge sullo sgravio delle imprese (22.082).

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Per domande

Dr. Pirmin Bischof, Presidente ASLP, Membro del Consiglio degli Stati (+41 79 656 54 20)

Marco Taddei, Segretario ASLP (+41 79 776 80 67)

 

A proposito dell’Associazione svizzera delle libere professioni (ASLP)

L’Associazione svizzera delle libere professioni (ASLP) rappresenta in quanto associazione di punto il gruppo socio-politico dei membri delle libere professioni e le loro organizzazioni a livello nazionale in tutti i settori in cui esistono interessi simili. Nelle singole associazioni sono rappresentati 120’000 membri.

Rappresentati nell’ASLP sono: Medici (FMH), notai (FSN), avvocati (FSA), ingegneri e architetti (SIA), psicoterapeuti (ASPV), psicologi (FSP), chiropratici (ChiroSuisse) e osteopati (FSO), gestori patrimoniali (ASG), le banche private (VSP) e la società svizzera odontoiatri (SSO), i fisioterapisti (PhysioSuisse), i logopedisti (C/APSL), i radiologi (ASTRM), così come la Fédération des Entreprises Romandes Genève e SwissEngineering.

info@freieberufe.ch

www.freieberufe.ch

 

 

 

Comunicato stampa del 12.10.2022

L'associazione auspica un aumento delle donne nelle libere professioni

È necessario eliminare gli ostacoli per le donne che lavorano

In Svizzera, circa il 10% della popolazione attiva esercita una libera professione. I liberi professionisti generano un elevato valore aggiunto e costituiscono quindi un fattore economico determinante in Svizzera.

 

L'Associazione svizzera delle libere professioni (ASLP), organizzazione mantello di 16 associazioni professionali con un totale di circa 120’000 membri, rappresenta il gruppo socialmente e politicamente significativo di questi liberi professionisti e le loro organizzazioni professionali a livello nazionale in tutti i settori in cui esistono interessi convergenti.

 

Le libere professioni offrono alle donne importanti opportunità di lavoro. Uno studio commissionato dall'ASLP ha condotto ad un risultato sorprendente: una donna altamente qualificata su tre, attualmente impiegata a tempo parziale, vorrebbe lavorare di più, ma non lo fa perché non sono soddisfatte le condizioni quadro necessarie. Il potenziale delle donne altamente qualificate nelle libere professioni non viene quindi sfruttato appieno. Una migliore integrazione delle donne contribuirebbe a combattere la carenza di manodopera e apporterebbe un valore aggiunto alle libere professioni in termini di diversità, immagine e cultura aziendale.

 

Sulla base di questa constatazione, l’ASLP ha adottato la risoluzione «Sfruttare meglio il potenziale delle donne altamente qualificate nelle libere professioni!». L'ASLP propone dieci misure concrete che contribuiscono a far sì che le donne possano accedere a una libera professione e rimanervi:

 

Condizioni quadro

  • Formulazione di obiettivi espliciti e misurabili per aumentare la percentuale di donne in posizioni dirigenziali
  • Sostegno alla creazione di asili nido e migliore accesso alle strutture d’assistenza complementari alla famiglia
  • Rispetto della parità salariale
  • Uso di un linguaggio neutro dal punto di vista del genere

Lavoro flessibile

  • Possibilità di beneficiare di orari di lavoro flessibili a tutti i livelli, di lavorare da casa (telelavoro) e di condividere il lavoro (job sharing)
  • Promozione del lavoro a tempo parziale a tutti i livelli
  • Congedo di maternità e paternità superiore al minimo previsto dalla legge

Reclutamento

  • Team misto durante i colloqui di lavoro

Sviluppo della carriera, formazione continua

  • Maggiore reinserimento professionale dopo una lunga assenza (maternità)
  • Promuovere la formazione continua e creare reti professionali

 

Per domande

Dr. Pirmin Bischof, Presidente ASLP (+41 79 656 54 20)

Marco Taddei, Segretario ASLP (+41 79 776 80 67)